sabato 26 luglio 2008

Buoni consigli.

Di solito Alice si dava ottimi consigli, raramente era cosi saggia da capire che queste intuizioni vanno prese e seguite alla lettera.
La vita non è un film porno, io sono peggio di Alice, perché oltre a darmi i consigli sbagliati, mi capita di fare esattamente l’opposto.

Tzz, Tzz.

Non chiedermi perché. Ma stamattina mi sono svegliata pensando alla tua amica F. è veramente troppo figa. Assomiglia alla Mendez.


Replica immediata.

Magari! Se vuoi una sera vi invito a bere il té con i biscotti, schiaffeggio il culo di entrambe in dolby sorround e vi do il bacio della buona notte. Che ne dici?
La vita non è un film porno baby.

Se ti bagni ulteriormente chiamami, so come fare, altrimenti questo messaggio si auto-distruggerà in 5, 4, 3…

Boooooooooom.
Accendete le casse frocetti e frocette si balla.


Città deserta, 50 gradi.

Sono a riposo da tutto, nascosto nel mio spazio vitale, appeso nell’angolo come un pipistrello. Al riparo leggo, mi nutro, verso in uno stato di taciturno isolamento.
La fottutissima raccolta differenziata incombe, plastica da buttare, merda!
Qui son cazzi signori. Sono uno preciso e le bottiglie vanno gettate appena raggiungono laX viola.

Infilo una maglietta straccia, ho caldo. Troppo. Scendo in strada.

23.12
Anno del signore medio evo.
Non ci credo. Appoggiate alla macchina, strafatte, bellissime.
Quella zingara seduttrice di E. me l’ha portata in dono, ha gli occhi di un gattino che ha in bocca ha la preda. Ha ucciso, tutto per me.
L’altra è lavica, non l’ho mai ridotta in quello stato. Ametto la supremazia lesbo di una donna abituata agli uomini che vuole combinare una grossa.
Inebriate, cattivelle, giovani. Tette dure con un sasso. Shorts. Faccio il segno della croce e pulso.
E. mi getta in mano una confezione di pregiatissimo té indiano: avrà scopato con uno della compagnia delle indie orientali per averlo o meglio avrà trovato la confezione in un solaio nella cassa appartenuta al vecchio nonno pirata.
Come comportarsi in un'occasione del genere?

Sono disteso, non ho bisogno dell’MDMA per raggiungerle, ipotizzo che due ore dopo la mia nascita mi ci abbiano immerso le infermiere dell’ospedale, direttamente. Glisso lo zuccherino, voglio essere lucido. E' la mia prima volta.
Stanno sperimentando, vogliono qualcosa da scrivere nelle loro Smemo o qualunque cosa siano diventate il loro diari. Vogliono qualche pensiero goloso che fa masturbare per ore i ragazzini che incontrano alle feste hippy, new wave, un poco punk.

Non siamo in un film porno.
So fare solo 5 cose nella vita, questa situazione è dura anche per uno che una di queste cose la fa bene o almeno si applica, a detta di un campione rappresentativo della popolazione femminile.
Usa la forza luke! Usa la testa.
F.25 anni sdraiata in azzurro, pizzo blu. E. 22, nuda mugula nel letto. Vorrei essere Botticelli e schizzarle ma sono una puttana da un euro, schizzerò presto.
Coraggioso, seduto sul trono del cazzo osservo l'apertura delle danze. Sono lo sciamano di questa festa delle medie senza maestra. Comando io la situazione nel buio. Non comando un cazzo sono un maschio.
Dico sfiora. Dico tinnare.
Dico che sapore ha?
Dico descrivimelo con il prossimo gesto.
Dico gocciola.
Dico disegnale addosso.
Dico tocca, dico bacio.
Dico ti sei accorta. Dico le fai male.
Mai un ordine ad entrambe.
Rispetto prima di tutto, avrò anche il mio coso senza dio fuori dai pantaloni, ma resto pur sempre un signore.
Questo non è un film porno di serie B, le parole sono pronunciate appena, ci sono carezze, ci sono baci. Mi alzo in piedi, sono soddisfatto di me, come non santificare un momento simile con la migliore erezione possibile? Ringrazio fra i denti il santo protettore delle notte in bianco per non avermi fatto fare la figura dell’eonuco.
Secondo vinile che fruscia, sempre più caldo, cancello la parola amore dalla testa. Cancello ogni sentimento.
Irrigidisco l’addome per reggere i colpi inflitti e ricevuti; loro danzano sinuose, in questo corteggiamento triangolare non esistono regole. Non esistono ruoli.

Essendo una verbosissima testa di cazzo, godetevi la canzone, lasciatela finire. Se fosse già finita continuate a leggere, vuole dire che sono molto più interessante del vecchio Morrison. (Non nominare il nome di Dio invano coglione!)

Hanno una cosa in comune le signorine, vengono più volte, facilmente. Buona educazione sessuale, esperienze giuste. Qui non c’è nulla da dimostrare, a nessuno.
Tutto lento. Caldo. Appiccicoso. Profumato. Faccio in modo che il miele caschi lentamente formando un filo sulla pancia di E. Non è film erotico rimasterizzato in camera da letto.
F. ha bisogno di zuccheri.
L’aria è invasa da estrogeni, tu sei il super eroe col cazzo di fuori. Nessuna maschera.

Dico basta sta diventando faticosissimo.

Dopo due minuti E. e F. si accasciano, anch'esse stremate, dormono come bambine. Io sono distrutto, non vengo in faccia a nessuna, non sono J. Holmes, ho solo culo e due bei culi nel letto. Accarezzo i loro volti, le lascio dormire. Buona notte piccole, sogni d’oro.
Vado in bagno, per poco non casco in terra.
Lascio correre la doccia fredda in questo bunker che sa di figa. Cancello gli odori dal mio corpo. Sciolgo due bustine di sali nell’acqua sperando sia cianuro. Mi preparo una canna e aspetto il sole. Mi accorgo di un paio di ferite dovute alla battaglia. Lecco il sangue salato. Non sono morto.
Prendo la penna che scrive bene e scrivo una canzone su di un tovagliolo.
La getto nel cesso.
Esco.
Oramai la tana ha troppi ospiti per soggiornarvi: sono sotto casa vostra ora, scrivo sui muri e mi succhio le dita, sanno di donna. Hanno il sapore di bambine cresciutelle che giocano a fare le cose cattive che sanno di cazzo.
Ma questo non è un film porno, non esistono vincitori, dimostrazioni, eroi.
Sono sotto vuoto, i miei occhi hanno perso colore, verdi, ancora una volta.
Domani racconterò bugie sante, domani sorrido, domani prego, domani è un altro giorno cazzo.
Buona notte signori, saluto Afgano.

Mi sfioro il petto con il palmo della mano,
proprio nel centro, lentamente sposto le dita in alto facendo aderire le punta alla fronte, lascio andare la mano, che caschi verso di voi bambini miei.

Ojalà e sogni doro.